“Date a Cesare quel che è di Cesare”.
Una frase famosa che in questo caso potrebbe essere adattata per dire
“Date a Narni ciò che è di Narni”.
Con questa affermazione Valentino Filippi ,un ragazzo narnese che ha a cuore la valorizzazione di ponte Cardona, accolse e diede vita allo studio di Giuseppe Angeletti, un perugino appassionato di storia e geografia, che ha documentato, in collaborazione con l’Istituto Geografico Militare di Firenze, una serie di verifiche e studi per individuare l’esatta ubicazione del centro d’Italia da secoli rivendicato da diverse località tra Umbria e Lazio.
La notizia dello studio di Giuseppe e della riscoperta suscitò parecchio interesse, tanto da destare l’attenzione dell’ Ansa e delle testate giornalistiche locali e interregionali. La notizia stimolò anche il Tg1 nazionale, che gli dedicò un servizio in prima serata (vedi qui). La notizia arrivò fino alla provincia di Rieti, e i reatini si sentirono spodestati della loro peculiarità ma nulla di ciò serviva, perché l’ora riconfermata Narni, alle coordinate NORD 42° 30’ 15,5″ e 12’34’21,5″ EST venne incoronata da Giuseppe e riconosciuta come Centro Geografico Peninsulare d’Italia.
Il Comune di Narni decise di rilanciare l’immagine di Narni Centro Geografico d’Italia, perché il luogo potesse diventare meta di passeggiate naturalistiche ed archeologiche, utili alla valorizzazione del già famoso acquedotto romano della “Formina” e della città stessa.
Con il patrocinio della città di Narni e in collaborazione con l’associazione culturale Narni Sotterranea nasce l’associazione di promozione sociale il Bosco di Cardona.
L’associazione di promozione sociale “Il bosco di Cardona”, si costituisce nell’estate del 2016, quando lo spirito pioneristico di Valentino Filippi incontra l’entusiasmo di un numero sempre crescente di giovani per la realizzazione del Parco archeologico e naturalistico del Centro geografico d’Italia, a Narni. Il centro, situato nei pressi dell’antico ponte Cardona, il più suggestivo e ben conservato dei quattro legati all’acquedotto romano “della Formina”, oggi, grazie al prezioso e costante lavoro dei volontari, è attraversato da numerosi camminatori, sportivi e turisti. L’associazione cura l’area naturalistica e propone attività all’aria aperta, di tipo educativo, ludico e sportivo; collabora con le altre associazioni locali, enti pubblici e privati con il fine di realizzare il “Parco Archeologico-Naturalistico del centro geografico d’Italia“.